Rinoplastica

Nella società moderna, tutto si basa sull’apparenza, la seduzione e la bellezza. A questo scopo, si può fare ricorso alla chirurgia estetica per avere un naso naturale e in armonia con il resto del viso.

Foto prima e dopo

Bisogna inoltre notare che, a volte, non si tratta solamente di una questione estetica; in alcuni pazienti, infatti, una deviazione del setto nasale può essere la causa di difficoltà respiratorie o fenomeni di russsamento, difficili da gestire nella quotidianità.

La rinoplastica ha fatto passi da gigante negli ultimi decenni ed oggi, per ragioni estetiche  o mediche, è considerata come un intervento necessario e benefico, senza contare che la fase postoperatoria è piuttosto semplice, con dei rischi minimi.

Rinoplastica, definizione:

La rinoplastica, con le sue diverse tecniche operatorie, corregge i difetti estetici specifici del naso, spesso vissuti in modo complicato su un piano psicologico, dando un aspetto naturale e in armonia con il resto del viso.

La setto-rinoplastica può inoltre essere effettuata anche a scopo terapeutico cosi’ da eliminare i problemi legati alla respirazione.

Quest’operazione corregge un naso troppo lungo, largo, le gobbe del dorso, una punta arrotondata, un naso cadente oppure camuso. È adatta ai pazienti con più di 16 anni, una volta terminata la crescita di ossa e cartilagine.

Non vi è una ma più rinoplastiche: questo intervento infatti comprende una vasta gamma di tecniche operatorie, che possono essere associate per trattare nel modo più adatto ogni caso clinico.

Viene detta semplice quando si richiede solamente di armonizzare in modo naturale la punta del naso. Si tratta quindi di correggere un difetto leggero di nascita o in seguito ad un incidente.

La rinoplastica complessa invece richiede un riposizionamento delle ossa del naso, oltre alla correzione normale.

Si ha una rinoplastia riduttiva quando tratta un’ipertrofia nasale, con riferimento al dorso composto da ossa e cartilagine, o ad una punta prominente.

Al contrario, la rinoplastica additiva ha come scopo il trattamento dei difetti di volume, congeniti o traumatici, attraverso un trapianto di cartilagine oppure un impianto di silicone.

Rinoplastica, prima dell’intervento:

In fase preoperatoria, il chirurgo studia la costituzione della piramide nasale in rapporto al reste del viso. Analizza in particolare la radice del naso, il dorso, la punta, i lati, le narici e la cumella, sia di fronte che di profilo. Questa analisi è fondamentale per correggere il naso nella sua globalità. Il risultato postoperatorio è presentato al paziente con l’aiuto di un software specifico, con il vantaggio di preparalo psicologicamente al cambiamento, ma anche di adattare il risultato ai suoi desideri.

Come ogni intervento, si richiede un esame completo del sangue nonché una consultazione preoperatoria con un medico anestesista.

Per diminuire i rischi di complicazioni postoperatoria, si raccomanda di smettere di fumare un mese prima e dopo l’intervento, e di non assumere farmaci a base di aspirina nelle 3 settimane precedenti.

L’operazione avviene in anestesia totale e il paziente deve essere a digiuno nelle 6 ore precedenti.

Rinoplastica, operazione:

Il chirurgo pratica un’incisione all’interno del naso, a livello delle due narici, che possono proseguire anche a livello della comulla. La cicatrice a questo livello sarà completamente invisibile.

In caso di riduzione, il medico elimina la gobba del dorso e/o riduce la punta punta del naso asportando o sezionando dei frammenti di osso o cartilagine.

Per la riduzione delle cartilagini, si eliminano le cartilagini laterali troppo sporgenti verso la punta.

Se bisogno ridurre la gobba osteo-cartilaginosa, si procede con un’osteotomia fratturando l’osso per poi ricompattarlo, così da evitare un dorso troppo largo.

In caso di aumento, il chirurgo deve correggere alcune fosse a livello della cresta nasale e, in alcuni casi, bisognerà ridare volume alla punta per renderla più fine.

Durante questo intervento, si possono usare degli impianti cartilaginosi, prelevati dal setto nasale, dall’orecchio o da una costola. Per quanto riguarda invece gli impianti di silicone, si usano in questi pazienti dove la pelle è spessa e il dorso del naso è troppo scavato.

Una volta terminato, le incisioni sono finalizzate con dei punti di sutura reassorbibili. Dei tamponi con vasellina sono inseriti nelle narici per 48h e un tutore in gesso o in materiale termoformante è posta a protezione del naso per una decina di giorni.

L’intervento si pratica da solo o in associazione ad altri atti chirurgici al viso, come la genioplastica, utile per modificare il mento con l’obiettivo di un miglioramento globale del profilo.

L’operazione dura tra 1.5 e 3 ore, in anestesia totale con una degenza di 24h in ospedale.

Rinoplastica, fase postoperatoria:

L’intervento è poco o per niente doloroso, con delle difficoltà respiratorie nasali i primi giorni, dovute ai tamponi. Per le prime due settimane, si consiglia di evitare gli sforzi, di portare occhiali nonché qualsiasi attività sportiva. Il naso sarà gonfio, con qualche ematoma possibile. Si consiglia un periodo di riposo dai 10 ai 20 giorni per l’attività professionale e dalle 5 alle 6 settimane per quella sportiva.

Rhinoplastie, risultato:

Le modifiche risultanti dalla rinoplastica appaiono in modo progressivo.

Gli edemi si riassorbono in qualche settimana, un mese al massimo. Già con la rimozione del tutore, ci si rende conto dei primi risultati, ma bisognerà aspettare circa 6 mesi per apprezzare in modo definitivo la rinoplastica. Questo periodo serve essenzialmente alla pelle che ricopre la struttura ossea e cartilaginosa del naso per adattarsi alla nuova forma e dimensione.

Se il paziente non è soddisfatto del risultato, una nouva operazione puo’ essere effettuata dopo un anno.

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